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Colorimetria Make-up: cos’è e perché cambia il tuo modo di truccare

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Ammettiamolo: scegliere un rossetto “a sensazione” funziona… finché non ti ritrovi con labbra che sembrano ingiallire i denti o con un fondotinta che fa a pugni con il collo. La colorimetria make up è l’antidoto a tutto questo. Non è teoria astratta: è un metodo pratico per capire quali colori valorizzano davvero un viso, in quali combinazioni e con quale intensità.


Quando inizi a usarla, smetti di “provare finché non piace” e inizi a decidere con criterio, alzando la qualità del risultato e la percezione professionale del tuo lavoro. In questo articolo ti spiego cos’è la colorimetria make up, come riconoscere i parametri fondamentali (sottotono, temperatura, intensità) e come applicarla subito a fondotinta, occhi e labbra. Avviso alle perfezioniste: dopo questo, non torni più indietro.


Cos’è davvero la colorimetria make up (e perché non è solo “moda”)



Colorimetria Make-up

La colorimetria studia le relazioni tra i colori e il modo in cui interagiscono con luce, pelle e caratteristiche del volto. Applicata al trucco, serve a selezionare tonalità che armonizzano con la persona, anziché sovrastarla. Attenzione a non confondere i piani: l’armocromia lavora sulla palette complessiva di una persona (vestiti, accessori, capelli, trucco), mentre la colorimetria make up entra nel dettaglio cosmetico: quale fondotinta, quale rossetto, quale ombretto, con quale sottotono e intensità.


È il passaggio dalla “teoria del colore” alla scelta del prodotto sul banco. Perché è decisiva? Per almeno tre motivi concreti. Primo: uniformità credibile. Quando la base rispetta la temperatura e il sottotono, il viso appare riposato, non “pitturato”. Secondo: valorizzazione dello sguardo. I colori giusti per l’iride la rendono più profonda e brillante, senza bisogno di look complicati.


Terzo: coerenza del messaggio estetico. Una bocca non deve solo essere bella: deve “parlare” lo stesso linguaggio cromatico del resto del viso. A livello pratico, la colorimetria ti mette in mano una griglia di decisione: osservi pelle, occhi, capelli; stabilisci parametri di riferimento; scegli prodotti coerenti. Risultato? Meno prove a vuoto, meno resi, clienti più soddisfatte e un posizionamento professionale più alto.


Sottotono, temperatura e intensità: come si individuano senza strumenti con la colorimetria make-up


Partiamo dal cuore del metodo. Tre sono i parametri che guidano ogni decisione cromatica nel make-up.


  • Sottotono. Non riguarda quanto sei “chiara o scura”, ma la dominante interna della pelle: calda, fredda o neutra. Si riconosce osservando la pelle in luce naturale, confrontando come reagisce a oro vs argento, e guardando il contrasto con il bianco puro. Le pelli calde “reggono” meglio creme, avorio, dorati; le fredde preferiscono bianchi ottici, rosati, argentati. Le neutre sono un terreno elastico: tollerano entrambe le famiglie se la saturazione è ben dosata.


  • Temperatura. È il “grande cappello” che raggruppa famiglie di colore. I caldi vivono di gialli, aranciati, bruni dorati, coralli, pesca. I freddi si esprimono in rosati, malve, prugna, mogano freddo, grigi blu. Portare un caldo su un volto freddo (o viceversa) genera quell’effetto “non so perché, ma non mi piace”. E il cliente lo sente subito.


  • Intensità (o profondità). Parla della forza visiva di pelle-occhi-capelli. Un volto ad alto contrasto (pelle chiara/occhi scuri/capelli scuri) regge colori più saturi e accostamenti netti. Un volto soft (tutto su toni medi) brilla con palette smorzate e sfumate. La stessa tinta di rossetto può risultare elegante o “aggressiva” a seconda dell’intensità personale.


Individuare questi tre parametri non richiede strumenti esoterici. Serve occhio allenato e un protocollo di osservazione: luce naturale, confronto con bianchi diversi, test mentale oro/argento, lettura del contrasto tra iride, ciglia, sopracciglia e pelle. Con l’abitudine, lo riconosci in un minuto. E quando lo vedi, non puoi più non vederlo.


Dalla teoria al viso: fondotinta, occhi e labbra (la pratica che ti cambia il lavoro)


  • Fondotinta. Qui la colorimetria make up paga il 90% del risultato percepito. La regola è semplice: match di sottotono, match di profondità, controllo dell’ossidazione. Su un sottotono caldo, preferisci basi con pigmento giallo/dorato; sui freddi, rosato/neutro-freddo; sulle neutre, neutro vero (evita di “scaldare” o “raffreddare” a caso: se serve, lo farai con bronzer o correzioni localizzate). La prova si fa sul perimetro tra viso e collo, non sul dorso mano. Il fondotinta giusto scompare. Se devi “aggiustarlo” con mezza chimica, non è quello giusto.


  • Occhi. L’iride non è solo “verde” o “marrone”: dentro ci sono pagliuzze calde o fredde che ti dicono con cosa farla brillare. Verde con pagliuzze dorate? Esalta con rame, bronzo, oliva caldo. Marrone profondo e freddo? Funziona con melanzana, prugna, grigio-blu. Azzurri freddi? Talpa freddo, grigi fumo, malva alzano lo sguardo senza renderlo artificiale. Il trucco occhi non deve urlare: deve dialogare con l’iride e la sua temperatura.


  • Labbra. Qui la cliente “sente” subito la differenza. Il rossetto giusto illumina il viso e non ingiallisce i denti. Sottotoni freddi = rosa freddo, lampone, ciliegia blu. Sottotoni caldi = corallo, pesca, terracotta, mattone dorato. Neutre? Molti nude neutri e i malva smorzati sono terreni sicuri. Ricorda l’intensità: su volti soft, anche il colore giusto deve essere dosato; su volti ad alto contrasto, un rosso pieno diventa elegante, non “troppo”.


  • Fard e bronzer. Il fard collega labbra e base: se sbagli temperatura, stona tutto. Su caldi, pesca-albicocca. Su freddi, rosa lampone/malva soft. Il bronzer non è un fondotinta più scuro: è un accennare calore dove il sole toccherebbe naturalmente. E, ancora, temperatura coerente: niente bronzer aranciato su volto freddo, per carità.


Errori tipici (da smontare oggi). Primo: “Scaldo la base gialla su pelle fredda, così sembri abbronzata”. No: sembri sporca. Secondo: “Un nude va sempre bene”. Falso: un nude caldo su fredda ingrigisce; un nude freddo su calda spegne. Terzo: “Se il trucco occhi è forte, il rossetto deve sparire”. Dipende dal contrasto personale: su alcuni volti regge benissimo un look forte + forte. La differenza, lo vedi, è tutta nel metodo.


La colorimetria make up non ti chiude in gabbia: ti libera dalle tentazioni casuali. Decidi sapendo perché.


Conclusione (e perché fa bene anche al tuo business)


Quando smetti di scegliere i colori “a intuito” e inizi a ragionare per sottotono, temperatura e intensità, i risultati diventano ripetibili. La cliente non ti dice solo “oggi mi vedo bene”, ma “mi vedo bene ogni volta”. Tradotto: fiducia, passaparola, scontrino medio più alto. È qui che la colorimetria make up smette di essere “teoria” e diventa strategia professionale. Se vuoi fare un salto, parti da qui.



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FAQ


1) Cos’è, in pratica, la colorimetria make up?È il metodo che ti fa scegliere fondotinta, ombretti e rossetti in base a sottotono, temperatura e intensità del volto, per un risultato armonioso e professionale.

2) Come faccio a capire il mio sottotono senza strumenti? Luce naturale, test mentale oro/argento, confronto con bianco ottico vs avorio e osservazione del contrasto pelle-occhi-capelli. Con un po’ di pratica lo riconosci subito.

3) Posso usare colori “freddi” su una pelle calda (o viceversa)?Sì, ma va gestita la saturazione e il contesto. In generale, restare coerenti con la temperatura rende il risultato più credibile e facile da portare.

4) Perché un rossetto mi ingiallisce i denti? Probabilmente è una tonalità calda su un sorriso che richiede rossetti freddi blu-based (lampone, ciliegia fredda).

5) Il fondotinta va scelto sul dorso della mano? No. Va testato tra viso e collo, in luce naturale. Quello giusto “scompare” senza sbiancare o ingiallire.

6) L’armocromia c’entra col make up? Sì, ma lavora sul guardaroba complessivo. La colorimetria make up traduce quei principi nella scelta dei cosmetici.

7) A chi è adatto il corso Colorimetria Make-up? A principianti curiose e professioniste che vogliono portare il trucco a un livello più coerente e ripetibile.

8) Servono competenze tecniche avanzate per seguirlo? No. Serve voglia di osservare e applicare un metodo. Le lezioni ti guidano passo passo.

9) Posso seguirlo dal telefono? Sì, la piattaforma è fruibile da smartphone, tablet e pc.

10) Rilascio di attestato e supporto? Ricevi attestato di partecipazione. Il supporto è gestito dalla tutor dedicata che ti aiuta in caso di dubbi didattici o tecnici.

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